Jusepe de Ribera

Jusepe de Ribera ed il Caravaggismo Napoletano

Il pittore Jusepe de Ribera (noto anche come José de Ribera) è stato un pittore spagnolo del XVII secolo ma che è profondamente legato alla scuola italiana, ed in particolare all’arte napoletana, dove divenne noto come Lo Spagnoletto. Infatti, sebbene sia nato e cresciuto in Spagna, si trasferì presto in Italia per apprendere le migliori tecniche artistiche dove rimase per il resto della sua vita. Cominciò dapprima i suoi studi a Roma dove fu completamente affascinato ed influenzato dalle opere di Caravaggio, morto pochi anni prima, tanto da sviluppare uno stile che verrà poi definito Caravaggismo Napoletano. Fu infatti a Napoli che passò tutto il resto della sua vita, realizzando numerosissime opere in questo stile ed influenzando enormemente a sua volta gli artisti locali.

Jusepe de Ribera - Tizio (1632)
Jusepe de Ribera – Tizio (1632)

La vita di Jusepe de Ribera e la sua scelta di Napoli

Jusepe de Ribera naque a Játiva (ora Xàtiva), in Spagna, nel 1591. Sebbene proveniente da una famiglia di modesti origini, nel 1606 si trasferì a Valencia a soli 15 anni per iniziare i suoi studi di pittura. Nel 1611 si trasferì in Italia, e dopo varie tappe in diverse città del nord Italia, nel 1613 si recò a Roma, dove completò i suoi studi artistici e si formò artisticamente. Rimase a Roma tra il 1611 ed 1616 e qui fu influenzato dal lavoro di importanti artisti dell’epoca come appunto, Caravaggio, e Annibale Carracci.

Jusepe de Ribera - Il sileno ebbro (1626)
Jusepe de Ribera – Il sileno ebbro (1626)

Nel 1616, Jusepe de Ribera si trasferì a Napoli, dove trascorrerà tutto il resto della sua vita. Infatti qui trovò il suo ambiente artistico ideale: un pubblico che lo comprendeva e lo acclamava, un ambiente più consono e tranquillo alla sua natura, ma allo stesso tempo stimolante, oltre al fatto che le sue opere ottenerono una grande influenza sulla scena artistica locale.

Non si conosce con certezza il motivo per cui José de Ribera si trasferì a Napoli, ma si ritiene che sia stato attratto dalla vivace scena artistica della città e dalle opportunità di lavoro che questa offriva. Napoli, infatti, era un centro artistico importante nel XVII secolo, e attirava molti artisti di talento provenienti da tutta Europa. La città era anche sotto il dominio spagnolo, e Ribera, che era nato in Spagna, potrebbe aver trovato più facile integrarsi nella comunità artistica napoletana rispetto ad altre città europee.

Jusepe de Ribera - Cristo flagellato (1616-19)
Jusepe de Ribera – Cristo flagellato (1616-19)

Inoltre, la presenza di importanti committenti come la nobiltà locale e la Chiesa cattolica, offriva molte opportunità di lavoro per gli artisti, specialmente per quelli che lavoravano alla decorazione di chiese e palazzi. Ribera, infatti, trascorse gran parte della sua carriera artistica a Napoli, dove lavorò come pittore di corte per il viceré spagnolo e per la nobiltà locale.

Infine, è possibile che Ribera si sia trasferito a Napoli anche per motivi personali, come la possibilità di avere una vita più tranquilla rispetto alla movimentata scena artistica di Roma, dove aveva vissuto in precedenza. In ogni caso, la scelta di Ribera di trasferirsi a Napoli si rivelò molto fruttuosa per la sua carriera artistica, e la città divenne la sua patria adottiva per gran parte della sua vita.

Jusepe de Ribera - La vista (1616)
Jusepe de Ribera – La vista (1616)

Nel 1626, Ribera si sposò con Caterina Azzolino, figlia di un ricco mercante napoletano, da cui ebbe quattro figli. Comunque non perse mai i suoi contatti con la madre patria, e molte furono le commissioni ottenute dalla Spagna, a cui Ribera rispose sempre inviando numerose sue opere. Nel 1631 fu nominato cavaliere dell’Ordine di Santiago, un prestigioso ordine di cavalleria spagnolo. Nel 1952 l’artista morì all’età di circa 72 anni nel quartiere di Mergellina, a Napoli.

Il Caravaggismo Napoletano

Il Caravaggismo è uno stile artistico caratterizzato da una forte illuminazione contrastante e da una rappresentazione realistica dei soggetti, spesso dipinti con un forte senso di drammaticità. Questo stile è stato reso popolare dal famoso pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio e ha influenzato molti artisti del XVII secolo in tutta Europa. A Napoli, questo stile prese particolarmente piede, raccogliendo una serie di pittori che continuarono lo stile di Caravaggio, anche dopo la sua morte, tanto da definire un caravaggismo napoletano. Questo stile è stato particolarmente importante nella scuola pittorica di Napoli, e Jusepe de Ribera è considerato uno dei suoi rappresentanti più importanti. Tale artista aggiunse al caravaggismo di scuola italiana, infatti, anche parte della cultura artistica spagnola dell’epoca. A sua volta, fu egli stesso influenzato dal lavoro di altri artisti napoletani della sua epoca, come Massimo Stanzione e Battistello Caracciolo.

Jusepe de Ribera - S. Maria Egiziaca (1651)
Jusepe de Ribera – S. Maria Egiziaca (1651)

Durante la sua carriera artistica a Napoli, José de Ribera ha collaborato con molti altri artisti. Uno dei principali collaboratori fu il pittore fiammingo Hendrick van Somer, con cui lavorò alla decorazione della chiesa di San Pietro Martire a Napoli. Ribera collaborò anche con il pittore Jusepe de Ribera (non parente), che lavorò con lui alla chiesa di San Martino a Napoli.

Le opere di Jusepe de Ribera

José de Ribera è noto soprattutto per i suoi dipinti di soggetti religiosi, ma ha anche dipinto numerosi ritratti, nature morte e opere di genere. Le sue opere sono caratterizzate da un uso abile del chiaroscuro, che dà profondità e contrasto alle sue composizioni. Le sue figure sono spesso ritratte con una grande attenzione ai dettagli, dando vita a personaggi veri e propri.

Sebbene la sua lunga residenza in Italia, moltissime delle sue opere sono oggi presenti all’estero, tra cui in parte, sono esposte al museo El Prado di Madrid. Comunque in Italia, e soprattutto a Napoli ci sono ancora moltissime opere, tra cui molte di grande valore e prestigio. Tra queste vi è La Pietà (1637) presente nel Convento di San Martino.

Jusepe de Ribera - La pietà (1637)
Jusepe de Ribera – La pietà (1637)

Dell’autore ne esistono diverse versioni della Pietà precedenti a questa, presenta numerose differenze che ne mostrano un’evoluzione del tema rappresentato da parte dell’autore. Il quadro è verticale (non più orizzontale come le versioni precedenti) ed inoltre i soggetti ora sono multipli. Il Cristo è sorretto dal giovane discepolo Giovanni, voltato verso la Madonna, mentre la Maddalena, sulla sinistra è sdraiata e bacia i piedi di Gesù. Sullo sfondo, nella parte più scura del quadro, a destra si può notare la figura di Giuseppe di Arimatea, mentre sulla sinistra vi sono due Putti luminosi, che illuminano il volto straziato della Madonna. Ma il punto di massima luce nel quadro viene posto sul Cristo che ne esalta la figura rispetto alle altre. Un quadro notevole sia nel gioco di luce e oscurità, sia nei particolari minuziosi.

Jusepe de Ribera - San Francesco d'Assisi in meditazione (1643)
Jusepe de Ribera – San Francesco d’Assisi in meditazione (1643)

Altra bellissima opera di Jusepe de Ribera è San Francesco d’Assisi in meditazione (1643) esposto alla Galleria Palatina del Palazzo Pitti a Firenze. In quest’opera ritroviamo tutti i segni dello stile caravaggesco, ma con alcune caratteristiche che ne esprimono una certa evoluzione nello stile rispetto alle opere fatte in giovane età. Qui il gioco di luci e ombre è ancora rispettato, ma si può notare un discreto calore del soggetto dato da un uso del colore più predominante rispetto all’usuale.