Tra i pittori di arte moderna, quello che ha dominato le scene artistiche per oltre metà del XX secolo fu Pablo Picasso. Artista geniale, di grande forza e carisma, aprì le porte all’arte contemporanea, rompendo definitivamente i legami che aveva la pittura con il mondo precedente. Le sue opere trasmettono forza e onestà rappresentativa, liberandosi di qualsiasi forma radicata nel passato, ma mai sfociando nell’astratto.

Primi approcci con il realismo
Pablo Picasso nacque a Malaga in Spagna nel 1881 ed in tenera età già mostrò talento ed una creatività poco comuni, tanto da spingere il padre ad organizzare le sue prime mostre. Le sue abilità artistiche già si evidenziarono in opere in pieno stile realista come per esempio Scienza e Carità (1897). Con quest’opera si guadagnò una menzione d’onore alla mostra nazionale di Belle Arti a Madrid e, successivamente, un premio a Malaga.

Trasferitosi a Madrid, il giovane e dotato pittore fu rapidamente ammesso ai corsi dell’Accademia Reale San Fernando. Dopo gli studi a Madrid, Picasso fece un viaggio a Parigi, la capitale artistica d’Europa e ne rimase così affascinato da sceglierla più volte come luogo di soggiorno nel corso della sua vita.

Il periodo Blu
Nel 1900 Picasso seguì un percorso creativo chiamato il periodo Blu. In cinque anni l’artista realizzò dipinti essenzialmente monocromatici, con una base cromatica che si estende limitatamente tra il blu ed il verde. I soggetti spesso austeri, richiamano temi dolorosi dei bassifondi e della povertà spagnola e parigina, come mendicanti e prostitute.

Per quanto riguarda il motivo di questa scelta artistica, è Picasso spesso che ce ne spiega il motivo, con la famosa frase: «Cominciai a dipingere in blu quando riconobbi che Casagemas era morto». Casagemas era un suo amico pittore, ed il suo suicidio a Parigi, lo portò in un lungo stato di depressione.

Il periodo Rosa
Subito dopo il periodo blu, dal 1904 al 1906, Pablo Picasso, cominciò una nuova serie di opere che verranno raggruppate nel cosiddetto Periodo Rosa. Nel 1904 sviluppa il periodo rosa. Quasi in risposta alle tematiche e soggetti del periodo precedente, in questo periodo i temi raffigurati sono molto più lieti come pagliacci e figure di carnevale, con una base di colori vivaci e caldi come rosso, arancione, marrone e rosa.

Picasso ed il Cubismo
Fra il 1907 ed il 1914 collaborò con Braque per approfondire i suoi studi sul cubismo. Picasso contribuì enormemente alla nascita e allo sviluppo di questo stile fu un passo importante per l’arte moderna del XX secolo. Grazie a questo stile d’avanguardia, si svilupparono nuove forme e prospettive su cui ritrarre i soggetti, spazzando via molti aspetti raffigurativi che legavano ancora l’arte moderna agli stili del passato.

Il sodalizio artistico tra Braque e Picasso portò allo sviluppo delle basi principali del cubismo: il soggetto viene scomposto in numerose facce e superfici ripetute in strati paralleli. Lo spazio e la prospettiva perdono così la forma tridimensionale estendendosi su nuove dimensioni, frammentandosi ed estendendosi. Si apre così la porta all’arte contemporanea allontanandosi definitivamente da tutti gli schemi convenzionali.

Nonostante i suoi continui successi, Picasso fu un artista che mai si bloccò in stili e schemi da lui consolidati, anzi mise sempre alla prova la sua creatività. Tale impulso lo portò ad esplorare nuove vie artistiche aprendo così la strada a nuovi stili artistici che verranno poi definiti dagli artisti a venire.

Anche negli anni successivi alla collaborazioni con Braque, Picasso sviluppò indipendentemente la via del cubismo evolvendola su vie personali. In particolare, famosi sono i suoi ritratti di donna dai volti asimmetrici e con colori sgargianti e di forte contrasto, che sviluppò negli anni Trenta e che portò nuove forme espressive al cubismo.
La serie delle bagnanti
Negli anni Venti Picasso dipinse spesso delle figure femminili allegoriche caratterizzate da corporatura estremamente robuste, sovradimensionate con pose monumentali e spesso malinconiche, o altre volte euforiche.

Picasso e la guerra
Picasso visse molto intensamente gli anni della Seconda Guerra Mondiale e non furono poche le opere che si ispiravano fortemente contro la guerra o che invitavano alla pace. Basti pensare alla Colomba (1949), una litografia usata come manifesto per la conferenza mondiale sulla pace organizzata a Parigi nel 1949.

Altra famosa opera è Guarnica (1937), un’opera colossale presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Questo dipinto fu la sua forma di accusa contro gli orrori della guerra, rappresentando il bombardamento della città basca di Guarnica da parte degli alleati di Franco, radendola al suolo.

Gli ultimi anni
Negli ultimi decenni della sua lunga e ricca vita, Picasso si dedicò ad una rivisitazione di molte opere pittoriche, come Las Meninas, tratto dal celebre dipinto di Velázquez, Le donne di Algeri di Delacroix, ed altre opere di artisti del calibro di Cranach, Poussin, Rembrandt, David, e Courbet.

Nel 1963 venne istituito a Barcellona, il Museo Picasso, onore raro per un artista ancora in vita, a testimonianza del suo grande valore artistico, riconosciuto in tutto il mondo. Nonostante le sue molte amicizie e i suoi numerosi appoggi in gioventù alla causa catalana, Pablo Picasso rimase sempre distante dal movimento indipendentista catalano, senza farsi coinvolgere in gran misura. Comunque il suo amore per Barcellona e la Catalonia fu sempre presente, donando alla città moltissime sue opere.
L’artista morì a Mougins nel 1973, a ben 91 anni a causa di un edema polmonare. Famose le sue ultime parole rimaste nella storia: «Bevete alla mia salute».