Nella cittadina giapponese di Himeji domina su tutte le abitazioni circostanti, l’antico Castello di Himeji, che è il più grande castello feudale del Giappone. L’imponente costruzione è chiamata anche Shirasagi-jo, cioè “castello dell’airone bianco“. Tale nome è dovuto alla particolare forma che disegnano le mura di cinta del castello, simile ad un uccello in volo.

Chiunque visiti tale costruzione non potrà altro che rimanere affascinato. Il fascino di tale luogo colpì anche il famoso regista Akira Kurosawa che lo scelse come luogo dove ambientare il suo film Ran del 1985. Non è un caso che il Castello di Himeji è inserito nella lista dei patrimoni UNESCO.

Il castello di Himeji è un capolavoro dell’architettura militare risalente all’epoca dei samurai. La struttura difensiva infatti, è caratterizzata da una non linearità dei passaggi interni, che tortuosi sembrano non seguire una via logica dall’entrata al castello, e tortuosi si snodano all’interno della struttura. Le porte, le vie ed i vari ambienti comunicanti non sono mai in corrispondenza tra di loro. Tale tortuosa architettura fu infatti creata appositamente per confondere il nemico in caso di assalto alla fortezza. Nonostante questi stratagemmi furono del tutto inutili dato che il castello non subì mai un assedio.

Un altro elemento tipico dell’architettura militare dei samurai riconoscibile nel castello è quello delle “mura a ventaglio”. Cioè le mura delle strutture erano dotate di angoli e di pendenze tali che avrebbero reso davvero ardua la scalata da parte degli assalitori, sia con le corde che con macchine di assedio.

Al centro del complesso vi è l’edificio principale, identificata come Torre Maggiore. Si tratta di un magione a 5 ordini la cui costruzione risale al 1609 per volere di Ikeda Terumasa. L’imponente palazzo fu ricavato da una precedente fortezza militare, e fu progettato particolarmente fastoso e riccamente decorato proprio per esaltare lo shogunato di Tokugawa, il cui castello ne sarebbe divenuto il suo simbolo di ricchezza e di potere.

Una particolarità del palazzo è sempre legata agli aspetti architettonici. Il dongione dall’esterno presenta apparentemente 5 piani, mentre all’interno sono 6. Il quarto piano esterno è in realtà composto di due piani distinti. L’intera struttura del palazzo si poggia su un basamento totalmente realizzato in pietra di svariati metri di altezza, ben visibile anche dall’esterno. Poi segue un primo piano abitabile che oggi è sede del Museo delle Armi. Nei piani successivi, si affacciano esternamente delle finestre con particolari inferriate simili a delle feritoie, chiamate degoshimado. Queste finestre servivano per gli arcieri come punti di tiro verso gli assalitori sottostanti.

Le pareti bianche esterne si alternano con una serie di tettoie a tegole grigie. Timpani cinesi in combinazione con abbaini, creano un effetto dinamico, come un lento movimento, e hanno uno scopo principalmente estetico. Inoltre sulle estremità dei tetti vi sono disposte numerose sculture che raffigurano animali mitici del mare, di forma che ricorda quella dei delfini e chiamati shachi-gawara.

Ad una estremità della struttura si erge invece la Torre della Vanità. Questa costruzione di minori dimensioni rispetto alla struttura principale fu realizzata circa nello stesso periodo e fu scelta come residenza della principessa Sen.

Il castello di Himaji è tuttoggi uno dei monumenti più antichi presenti in Giappone risalenti al periodo Sengoku. Molto probabilmente la sua prima forma come fortezza militare risale al 1333, una struttura a scopi difensivi ben lontana dal sontuoso edificio moderno, sia per dimensioni che per stile. Infatti è a tale anno che si fa risalire la fondazione del centro abitato di Himeji, con la relativa struttura difensiva, ad opera di Akamatsu Norimura. Ma già nel 1346, il figlio Sadamori ne fece demolire gran parte per poterne edficare una nuova.

Passarono oltre due secoli prima che il castello cominciasse ad assumere la forma odierna. Nel 1580 Toyotomi Hidegoshi fece erigere all’interno delle mura un dongione (torre-palazzo) di 3 piani che scelse come suo quartier generale. Nel 1600, solo 20 anni dopo, iniziarono dei lavori di ampliamento che portarono il palazzo presente ad essere affiancato da un lato una struttura di 6 piani di altezza. Lavori che terminarono nel 1609, con la realizzazione dell’odierna Torre Maggiore.