Nella parte settentrionale di Tokyo sorge Senso-ji, il complesso templare buddista più sacro ed imponente della città. Splendido cuore sacro della capitale giapponese, è sopravvissuto a terremoti, incendi e sommosse, ma non alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi largamente ricostruito, è ritornato al suo splendore originale, questo santuario è interamente visitabile e rappresenta una delle mete principali, sia turistiche che religiose, per chi si reca in questa città.

Il Tempio Senso-ji
Il complesso templare Senso-ji è noto anche con il nome di Asakusa Kannon, in cui Asakusa è il nome del quartiere in cui sorge mentre Kannon è il nome della divinità buddista bodhisattva Kannon, la dea della misericordia.
Riguardo alla nascita di questo tempio, esiste una storia che riporta che nel lontano 628 d.C., due pescatori ritrovarono in questo luogo una statua d’oro della dea Kannon sulle sponde del fiume Sumida. Il capo del villaggio, informato della cosa, decise di portare la statua nel villaggio e lì costruire un piccolo ambiente adibito come santuario, in modo che tutti gli abitanti avessero avuto modo di venerarla.

Pochi anni più tardi, nel 645, vista la grande devozione da parte della popolazione verso la statua di Kannon, fu eretto il primo vero tempio. Nel corso dei secoli questo santuario crebbe sempre più di importanza, fino a quando Tokugawa Ieyasu (1543-1616), divenuto shogun del Giappone, decise di dedicare una vasta area dell’allora Edo (nome di Tokyo prima del 1868) all’ampliamento del tempio.
Il complesso templare si estese così a moltissimi edifici, completamente realizzati in legno, che esprimevano appieno i gusti architettonici e lo stile dell’epoca. Il tutto fu arricchito anche da giochi d’acqua e giardini curatissimi. Il santuario sopravvisse illeso a moltissime vicissitudini, tra cui il violento terremoto del 1923, tranne che alle bombe lanciate dagli aeree statunitensi durante la seconda guerra mondiale. Il bombardamento fu catastrofico, distruggendo interamente tutta la struttura.

Ma i giapponesi hanno da sempre avuto a cuore questo luogo, sia per il suo significato sacro che come simbolo della città. Quindi il tempio di Senso-ji fu ricostruito interamente rispettando completamente e minuziosamente tutti gli aspetti del santuario originale. I simboli sono importanti, e non solo per i giapponesi: all’interno del tempio è cresciuto un immenso albero, nato dal tronco di un precedente albero abbattuto dalle bombe. Quest’albero è diventato sacro ed è stato scelto come simbolo della rinascita del popolo giapponese.

Nakamise-dori e la Porta Kaminarimon
Prima di poter accedere al complesso templare, bisogna attraversare una bellissima porta, chiamata la Porta Kaminarimon. Questa colossale porta, chiamata “Porta del Tuono“, fu distrutta nel 1865 da un incendio, e ricostruita solo nel 1960. All’interno della porta vi sono due nicchie laterali, ognuna di esse occupata da immense statue che a guardia del passaggio controllano chi entra nel santuario. Le due statue rappresentano i guardiani Fujin (a destra) e Raijin ( a sinistra). Anche queste sono state ricostruite parzialmente a seguito dei danni ricevuti.

Una volta passata la porta Kaminarimon, si accede ad una lunga via racchiusa a destra e a sinistra da una lunga serie di edifici ad un piano solo: la via Nakamise-dori. Da questi edifici si affacciano sulla strada moltissime botteghe che espongono moltissimi oggetti legati alla tradizione giapponese. Questa strada di accesso al tempio, non facente parte originariamente del complesso templare, fu realizzata solamente nei primi anni del XVIII, quando fu permesso ai cittadini di aprire dei negozi nelle vicinanze del tempio. Gli edifici laterali furono distrutti e ricostruiti varie volte, oggi lungo la strada lunga 250 metri, sorgono 12 edifici con ben 90 negozi.

La parte centrale del tempio Senso-ji
Una volta attraversata la affollatissima via Nakamise-dori ci si ritrova in un ampio spazio di raccolta, prima di entrare nel complesso centrale del tempio Senso-ji. Qui è presente sulla sinistra una statua del Buddha Nade Botokesan. Questa statua è completamente levigata a causa del continuo sfregamento con le mani da parte dei fedeli per invocarne aiuto e fortuna.

Per accedere alla parte più interna del complesso, si attraversa un’altra colossale porta, la Porta Hozo-mon. Questa porta fu costruita nel 1964 in cemento armato (a differenza delle altre strutture del tempio), ed ospita una sala al piano superiore dove sono esposti molti sutra cinesi del XIV secolo.
Porta Hozo-monUna volta attraversata la Porta Hozo-mon ci si trova in un piccolo cortile con al centro un braciere per l’incenso (joukoro) sempre acceso. Qui i devoti (ed i turisti) si cospargono di fumo per purificarsi e per mantenersi in salute.

In fondo al cortile si accede infine alla Sala principale del tempio, il cuore dell’intero complesso. Questa sala, ricostruita nel 1958, contiene al suo interno il santuario principale completamente placcato in oro e che ospita l’immagine originale della dea Kannon.

Oltre al santuario la sala principale ospita anche molti dipinti.

Allontanandosi poi dalla Sala Principale ed addentrandosi nella parte laterale del tempio, si attraversano diversi giardini accedendo agli edifici adibiti ai monaci. L’edificio che spicca di più per altezza e maestosità è la Pagoda a cinque ordini. Quella che vediamo oggi è anch’essa una copia di quella originale, ricostruita nel 1973.

Poi vi è anche un bellissimo giardino, arricchito da corsi d’acqua, canneti di bambù e siepi ben lavorate e curate, il Giardino di Dembo-in (residenza degli abati) e viene usato come luogo di meditazione e di formazione per i monaci del santuario. Infatti se attraversate questo giardino sentire vi sentire avvolti da una quiete e serenità che merita certamente una visita.

Sempre nella zona, vi è la sala Awashima-do, un piccolo edificio dedicato alla divinità protettrice delle donne, e la sala Yogoudo, un edificio che ospita al suo interno otto statue di buddha.
