1 Novembre 1775 – una data da ricordare
Il 1° Novembre del 1755 alle ore 9:30 la splendida città di Lisbona fu scossa da un devastante terremoto. Furono molti i danni subiti e le persone non fecero in tempo a riprendersi dalla scossa che furono immediatamente sorprese da una scossa ancora più forte. Questa seconda scossa fu davvero devastante e ridusse la città in macerie.
Purtroppo era un giorno festivo, e come tutti gli Ognissanti la gente era raccolta nelle chiese in preghiera per venerare la festività. Ma le chiese furono quelle che subirono i danni più ingenti, infatti più di 20 chiese del centro storico praticamente collassarono su se stesse seppellendo tutto e tutti quelli che si trovavano all’interno.
Una terza scossa portò al divampamento di incendi nei quartieri abitativi colpendo duramente la città. Ma quel giorno terribile non finì qui, le acque del Tago spinte da un’onda anomala causata dal terremoto inondarono i quartieri bassi della città spazzando via tutto ciò che trovarono.
Fu un giorno nefasto per tutta l’Europa, il terremoto fu sentito in moltissime località europee, compresa l’Italia. Questo terremoto ricordato nella storia tra i più tremendi e distruttivi causò la morte di quasi 15000 nella sola città di Lisbona.

Le reazioni dell’epoca
Dobbiamo ricordare che nel 1775 non erano disponibili quotidiani, foto e riprese televisive. Il tutto veniva riportato tramite o esperienza diretta, o per passaparola. Questo evento fu di dimensioni tali che fu l’argomento principale per molti giorni nelle corti nobiliari, nei circoli intellettuali e religiosi e anche nei mercati dei quartieri popolari di tutte le città d’Europa. Dobbiamo ricordare che Lisbona all’epoca era una delle capitali più importanti di Europa, centro di una potenza marittima mondiale che gestiva il mercato di spezie e prodotti di ogni sorta provenienti da tutte le colonie sparse per il globo. Quindi erano moltissimi i mercanti stranieri che risiedevano nella città nel momento del terremoto. Chi sopravvisse all’evento ritornò in patria e raccontò le sue esperienze.

Forte all’epoca era anche il fervore religioso e moltissimi circoli religiosi accusarono la ricchezza e l’opulenza di questa città come causa di tanta desolazione. Ma la città era sede anche dell’Inquisizione e altri circoli praticamente ne accusavano la punizione divina proprio per le loro opere. L’evento fu anche argomento di grande discussione morale per molti filosofi, come per esempio Voltaire che ne trasse lo spunto per un poema in cui riportò la sua teoria sull’impotenza umana nei confronti del male che esisteva nel mondo impunito.
La ricostruzione di Lisbona
Dopo il terremoto si pensò alla ricostruzione. Il primo ministro del momento, il marchede de Pombal Sebastiao José de Carvalho e Melo, si occupò di definire le nuove regole urbanistiche per la ricostruzione della capitale di quello che all’epoca era ancora un Impero Marittimo a capo di molte colonie. Uomo pratico, seppe occuparsi di moltissime problematiche mentre moltissimi perdevano tempo a delineare congetture moralistiche sul perché di tanta disgrazia. La sua prima direttiva fu una frase famosa “seppellite i morti e sfamate i vivi” che anche se semplice, scosse la popolazione e le autorità a rimboccarsi le maniche e a darsi da fare.

Non appena l’ordine fu ripristinato, la prima cosa da fare era quella di ricostruire. Furono creati molti progetti per una ricostruzione graduale della città. L’emergenza del tempo e la necessità di rendere attuabili i provvedimenti diedero a questo personaggio storico il quasi totale controllo politico del paese. Questo portò alla fine di un nuovo progetto urbanistico in tempi davvero brevi. Infatti non era appena passato un mese, che alla fine di Novembre fu completato il progetto per la creazione di una città moderna, in cui erano previste strade grandi, parallele che formavano una griglia.

La ricostruzione del centro storico di Lisbona fu rapida e ancora oggi possiamo vedere gli edifici costruiti seguendo questo nuovo piano urbanistico. Soprattutto il quartiere della Baixa, che fu completamente costruito in pochi anni.
L’arco trionfale che si affaccia sulla Rua Augusta fu terminato invece solo un secolo più tardi nel 1873

Libri consigliati sull’argomento
Il terremoto di Lisbona – Voltaire
Catastrofi. Dal terremoto di Lisbona allo tsunami del sudest asiatico: 250 anni di lotta tra l’uomo e la natura – Mario Tozzi