Lungo la via Cassia, nei pressi dell’omonimo lago, vi è Bolsena. Questo antico borgo di origine etrusche, conserva ancora la sua struttura medievale. Divisa in tre Rioni, Bolsena offre a tutti i visitatori di riscoprire una parte importante della nostra storia medievale, quando numerosi erano i pellegrini che qui vi trovavano sosta prima di giungere a Roma lungo la via Francigena.

La Via Francigena, Porta Fiorentina ed il Rione Borgo
Per accedere all’antico borgo di Bolsena, su quella che era la vecchia via Francigena, si deve dapprima attraversare la Porta Fiorentina. Il suo nome originale era Porta San Giovanni, e fu commissionata nel 1556 dal cardinale Tiberio Crispo.

Una volta oltrepassata la porta ci si trova lungo Corso Cavour, corrispondente all’antica via Francigena. Lungo questa via, nei secoli passati, migliaia di pellegrini diretti e di ritorno da Roma, trovarono luoghi di sosta e di pernottamento.

Inoltrandosi all’interno si raggiunge una larga piazza dominata da un latao da una grossa fontana: la Fontana di San Rocco. Questo nome è dovuto alla tradizione che lega questa fontana al passaggio del Santo: la sua acqua avrebbe guarito una piaga che tormentava il santo, in cammino lungo la via Francigena. Per tale occasione, si tiene ogni anno, il 16 di Agosto, una festa.

L’attuale fontana, alimentata da uno dei più antichi acquedotti di Bolsena, si deve ad una completa ristrutturazione effettuata nella seconda metà del XIX secolo recuperando alcuni elementi della primitiva fontana fatta costruire da Giovanni de’ Medici. Quest’ultima doveva essere completamente differente, con una forma canonica, con alla base una grande vasca quadrangolare con un pilastro centrale a sostegno un piatto da cui zampillava l’acqua.
Il Rione Castello e la Rocca dei Monaldeschi della Cervara
Dalla piazza, tramite una ripida salita, si sale in alto fino al Rione Castello, il nucleo più antico della città. Questo quartiere conserva ancora oggi l’originario aspetto medievale. Occupa la rupe tufacea su cui, nel VI sec. a.C. era sorto un piccolo abitato etrusco posto a controllo sia della Val di Lago sia dell’antica strada che, verso la metà del II sec. a.C. sarebbe diventata la via Cassia.

Questa rupe fu successivamente inclusa nel recinto murario della città etrusco-romana di Volsinii, fondata dai supersiti di Vèlsena, l’antica capitale dell’Etruria (l’attuale Orvieto), distrutta dai Romani nel 264 a.C. Nel medioevo il quartiere, per la sua posizione elevata e dominante, veniva chiamato Castrum Capitis ed era circondato da una potente fortificazione con torri quadrate e rotonde (tutte ancora oggi ben visibili), che scendendo fino alla vallata sottostante, includevano anche il Rione Borgo.

Nella parte occidentale del Rione Castello si ha la Rocca Monaldeschi della Cervara, caratterizzata da quattro torri e due cortili interni. La Rocca fu costruita a più riprese tra il XIV ed XV secolo. Dal 1990 ospita il Museo territoriale del lago di Bolsena, a cui si è aggiunto, nel 2011 l’Acquario didattico d’acqua dolce.

La chiesa di fronte alla Rocca Monaldeschi, dedicata al SS. Redentore, nonostante sembri un’antica costruzione, è assai recente. Inaugurata nel 1900 ad imitazione della vicina Rocca, nel 1931 è stata ristrutturata completamente in un edificio religioso in stile romanico-gotico.

Tra i due Rioni, la ex-chiesa di San Francesco e Piazza Matteotti
Riscendendo giù dal Rione Castello lungo la strada percorribile in auto ci si ritrova in una larga piazza su cui si affaccia la ex Chiesa di San Francesco del XIII secolo. Questa chiesa fu fatta costruire dalla famiglia Monaldeschi della Cervara, con il nome di Chiesa della Natività di Maria. Successivamente, quando l’edificio passo in mano ai monaci francescani, le fu cambiato nome in San Francesco. Nel dopoguerra l’edificio fu ristrutturato, riportando alla luce le sue originali forme gotiche, coperte per secoli da precedenti rifacimenti in stile barocco. Oggi questo monumento è la sede del Teatro Comunale.

La larga piazza al centro di Bolsena, cioè Piazza Matteotti, fu realizzata solo nella seconda metà del XVI secolo. Nello stesso periodo fu realizzata una nuova porta urbana, che separava Rione Borgo dalla piazza: Porta di San Francesco, progettata dall’architetto orvietano Ippolito Scalza.

Solo recentemmente (XIX sec.) la piazza fu ulteriormente trasformata e completata con nuovi edifici. Il lato verso il lago fu chiuso con un palazzo con due fornici laterali ed utilizzato come nuova residenza comunale dal 1851. Nel 1868 uno dei due fornici fu poi collegato alla spiaggia del lago con un viale di platani.
Rione di Santa Cristina
Proseguendo oltre Piazza Matteotti si accede nel Rione di Santa Cristina, chiamato così per la bellissima e suggestiva Chiesa di Santa Cristina. La chiesa è una costruzione romanica del sec. XI con facciata rinascimentale (1494) e campanile a bifore trecentesco.

L’interno, diviso in tre navate. è arricchito da moltissimi affreschi dei sec. XIV – XVI. Ma la parte più interessante è la Grotta di Santa Cristina, e le catacombe cristiane, raggiungibili dalla navata sinistra. Nella grotta sono presenti una grande icona ed una statua della Santa, entrambe realizzate da Benedetto Buglioni (Firenze, 20 dicembre 1461 – Firenze, 7 marzo 1521) .

A separare la chiesa di Santa Cristina dalle catacombe, vi è la Cappella del Miracolo del XVII secolo. In questa cappella vi sono custodite le pietre macchiate di sangue, testimonianza del Miracolo Eucaristico avvenuto nel 1263 a Bolsena.