Tutti conoscono perfettamente la reggia di Caserta, ma pochi sanno che a qualche chilometro, sulle pendici dei monti Tifanini, sorge la città di Casertavecchia. Questo borgo, posto a 400 metri sul livello del mare offre ancora oggi a tutti i visitatori la possibilità di rivivere le atmosfere medievali, percorrendo le sue strette vie rimaste immutate da allora.

Storia di Casertavecchia
L’antico borgo di Casertavecchia corrisponde alla vecchia città di Caserta, prima che gran parte della popolazione si spostasse in pianura in epoca recente. Le sue origini sono ancora oscure, comunque un documento di un monaco benedettino del 861 d.C, Historia Langobardorum Beneventanorum, ne testimonia l’esistenza già in quegli anni con il nome di Casa Hirta (dal latino “villaggio posto in alto”). Da qui è facile comprendere le origini del nome di Caserta.

Quindi Caserta fu un importante borgo longobardo posto in una posizione strategica. Infatti da qui è possibile dominare l’intera pianura circostante. Ancora oggi da qui è possibile ammirare uno splendido panorama in cui si possono vedere la sottostante Caserta con la sua reggia.

La città fu più volte contesa tra i sovrani longobardi, spesso in sanguinose lotte famigliari tra cugini, zii e nipoti, finchè Pandolfo, figlio di Pandone il Rapace, si impossessa definitivamente della città, cominciando la dinastia dei Conti di Caserta.

Tra i secoli VIII e X, l’Italia meridionale cominciò a subire numerose scorrerie saracene, che portarono all’abbandono di molte città costiere e di pianura, che non sufficientemente protette, erano preda di devastazioni e saccheggi. Stesso discorso per i centri urbani del casertano, che ormai distrutti o poco difendibili, furono abbandonati dalla popolazione. Casertavecchia situata in una posizione sicura e ben protetta, fu meta in quei secoli di numerosi rifugiati provenienti dalla pianura sottostante.

Dopo il X secolo, il territorio passò sotto la dominazione normanna, portando nuovamente ad un periodo di maggior sicurezza. Le vie di comunicazione ritornarono ad essere praticabili e rifiorì il commercio. Quindi anche il borgo di Casertavecchia conobbe in quegli anni un periodo di splendore e ricchezza che portò alla costruzione della Cattedrale di San Michele Arcangelo, ancora oggi ben visibile e visitabile nel centro del borgo.

Nel XV secolo, i tempi cominciarono a cambiare enormemente, e con il termine del medioevo, i centri urbani situati sui pendii dei monti cominciarono a perdere la loro importanza. Infatti la popolazione cominciò a trasferirsi nuovamente in pianura, dove erano presenti i campi per la coltivazione e dove non vi erano limiti nella costruzione. Quindi gli abitanti di Casertavecchia cominciarono a trasferirsi nuovamente in pianura, agglomerandosi in un centro urbano che sarà poi la Caserta odierna.

La fine di Casertavecchia come centro di importanza della zona si ha con l’avvento dei Borboni, che cominciarono la costruzione della Reggia a Caserta e successivamente con il trasferimento del vescovato anch’esso a Caserta.