Poco distante dalla Valle del Tevere, negli ultimi lembi di territorio laziale al confine con l’Umbria, si trova Civita di Bagnoregio. La particolarità di questo piccolo paese è il fatto di trovarsi completamente circondato da burroni, con un piccolo e stretto passaggio per accedervi percorribile solo a piedi. Civita di Bagnoregio è famosa come la “città che muore”, ma in realtà in questi ultimi anni è tornata fortemente in vita grazie al forte afflusso turistico che ogni giorno fa visita per esplorare le strette vie e le antiche costruzioni in tufo di questo piccolo centro abitato.
Civita di Bagnoregio: la Città che Muore
Questo piccolo centro abitato in provincia di Viterbo, si trova su di un piccolo colle tufaceo situato a circa 450 metri sul livello del mare. Completamente circondato da ampie vallate formate da forti effetti erosivi tipici della zona, hanno portato al completo isolamento del paese, completamente circondato a 360° da alte pareti di roccia.

Unica possibilità di accesso al paese è un ponte pedonale costruito di recente che dal vicino centro di Bagnoregio, si può percorrere ammirando allo stesso tempo un paesaggio meraviglioso: l’ampia Valle del Tevere come sfondo ed al lato la Valle dei Calanchi, un particolarissima formazione del terreno dovuta proprio ai fortissimi fenomeni erosivi del luogo.

La rinascita del borgo
Il borgo di Civita viene chiamato la “città che muore” proprio dal suo inevitabile destino di essere via via cancellato dall’erosione, che frana dopo frana, trascinerà via le case all’esterno fino a cancellare l’intero borgo. Ma non solo per questo motivo, infatti il paese ha subito nell’arco del tempo anche molti fenomeni di crolli dovuti ai molti terremoti che si sono susseguiti nei secoli. Ma questo piccolo borgo sta riscoprendo un periodo di rinascita. Infatti grazie al ponte è tornato ad essere facilmente accessibile ed il suo particolare fascino attira quotidianamente un gran numero di turisti.

Questo fenomeno ha portato un certo interesse negli abitanti della zona che con opportuni investimenti, stanno ristrutturando gli edifici storici nel centro del paese.
Storia di Civita
Civita ha origini antichissime. Proprio per la sua posizione particolare, fu da sempre scelto come perfetto luogo su cui edificare. Infatti sorgendo su di un colle sopraelevato era possibile controllare il territorio circostante, e allo stesso tempo godere di un’ottima protezione naturale. Le sue origini sembrano risalire persino all’epoca villanoviana (IX sec a.C), di cui si hanno alcune testimonianze in vari ritrovamenti archeologici. Poi fu città Etrusca (di cui non conosciamo il nome originale) che la resero un centro importante della zona.

Di tale periodo è il Bucaione, un tunnel scavato nel tufo che permetteva la comunicazione tra la parte più bassa dell’abitato e la Valle dei Calanchi. Sono presenti inoltre nei livelli sottostanti del paese numerose grotte scavate nel tufo in cui sono presenti tombe etrusche, frantoi e cantine utilizzati anche nei secoli successivi.
I Romani fecero loro questo borgo nel 265 a.C. e riscontrando già all’epoca i numerosi problemi dovuti all’erosione progressiva, consolidarono le fondamenta del paese con numerose opere di canalizzazione e contenimento delle acque piovane. Ma fu solo nel Tardo Medioevo (VIII-IX sec.) che il paese cominciò ad essere chiamato con il nome di Balneum Regis, dall’idea che nel periodo romano fossero presenti dei bagni termali. Nei secoli poi questo nome mutò fino a diventare Bagnoregio.

Questo piccolo borgo dette i natali anche a personaggi storici famosi come il monaco frascescano San Bonaventura, un teologo e filosofo italiano del 1200. Un altro personaggio è il romanziere e saggista Bonaventura Tecchi (1896-1968).
La catastrofe del 1695
Se potessimo tornare indietro nel tempo e ripercorrere le strade del paese prima del XVII secolo troveremmo uno scenario completamente differente. Infatti oggi Bagnoregio e Civita sono due realtà urbane ben distinte, separate da un grosso vallone attraversato dallo stretto ponte. In realtà all’epoca il paese era un tutt’uno, disposto lungo tutto un altipiano. Ma nel 1695, un terribile terremoto colpi duramente Bagnoregio, che già soffriva di problemi di erosione e riassestamento, e una terribile frana cancellò completamente la parte centrale dell’abitato.

Da quel momento in poi, la parte urbana più antica, rimasta isolata venne chiamata Civita. Comunque le difficili condizioni di comunicazione e di vivibilità con il resto dell’abitato e le ulteriori frane e crolli che si susseguirono nei successivi secoli, scoraggiarono via via gli abitanti di Civita che si trasferirono a Bagnoregio.
Passeggiata tra le vie del borgo

Non appena attraversato il ponte pedonale, si sale per una ripida salita fino alla Porta Santa Maria, da cui si accede direttamente al borgo medievale. Per gli occhi più attenti, sulla porta sono presenti due bassorilievi in cui vengono raffigurati un leone che stringe tra gli artigli un uomo. Una volta attraversata la porta si accede ad una piccola piazzetta circondata da case in pietra e tufo caratteristiche. Ci si ritrova così immediatamente immersi in un’atmosfera di altri tempi.

Continuando a dritto ci si trova in una grossa piazza centrale, la Piazza San Donato, vero cuore e centro del borgo. Interessante notare l’assenza di pavimentazione in pietra, cosa tipica di tutte le piazze italiane, bensì di un terriccio rosso battuto, pavimentazione originale dei secoli passati. Questo non fa altro che conservare gli aspetti originali di un’epoca passata.

La Piazza San Donato è circondata da numerose edifici in pietra rossa tufacea dall’architettura caratteristica Tardo-Medievale. Tra gli edifici sono numerose le viette che si dipartono per tutto il borgo. Viette molto caratteristiche da percorrere una dopo l’altra, ricche di localini e di edifici antichi, oggi Bed’n’Breakfast.


Libri suggeriti
Civita e Bagnoregio. Guida storica, artistica ed archeologica