Forte Spagnolo dell'Aquila - parte orientale

Il Forte Spagnolo, il castello cinquecentesco dell’Aquila

Nella prima metà del XVI secolo, a seguito dell’affermazione del predominio spagnolo dell’Italia meridionale, Don Pedro da Toledo, nominato vicerè di Napoli nel 1532, si dedicò con straordinaria energia ad un imponente piano di rafforzamento militare del territorio, con un organico sistema di fortificazioni, spiegato lungo le fasce litoranee e le principali vie di comunicazione.

Forte Spagnolo dell'Aquila - parte orientale

L’esecuzione del grandioso programma fu affidato ad una prestigiosa “equipe” di tecnici, particolarmente edotti nelle più recenti innovazioni introdotte nel campo dell’ingegneria militare. Tra di essi si distinse il nobile don Pirro Luis Scrivà da Valencia al quale furono riservati due incarichi prestigiosi, quali la costruzione di Castel Sant’Elmo a Napoli e della Fortezza dell’Aquila, la quale assolveva alla funzione di cerniera di tutto il sistema difensivo del Viceregno, in un nodo di eccezionale importanza strategica, a guardia del principale asse viario Nord-Sud, che metteva in comunicazione le Puglie ed il Napoletano con il Lazio, l’Umbria e la Toscana.

L’enorme spesa per la costruzione del Castello fu addebitata, in espiazione della rivolta divampata l’ultimo giorno del 1528 e facilmente soffocata dal Principe d’Orange, all’infelice comunità aquilana, già stremata dai saccheggi delle soldatesche francesi e spagnole che si erano avvicendate in città.

L'aquila - Castello cinquecentesco (Fortezza Spagnola)

I lavori, iniziati il 30 maggio 1534, sotto la personale direzione dello Scrivà, che li diresse per due anni, furono proseguiti fino al 1542 da Gian Girolamo Scrivà, secondo quanto attestato dai documenti d’archivio, nonostante le reiterate suppliche rivolte all’imperatore dai rappresentanti cittadini. Solo nel 1567 la città fu esonerata dal pesante tributo che la dissanguava, quando ormai, per la maggior parte, l’opera era stata realizzata. Rimase incompiuto l’elegante doppio porticato, originariamente previsto lungo tutto il perimetro del cortile interno.

Forte Spagnolo dell'Aquila - i bastioni

Nei secoli successivi fu costruita, in sua vece, in modo completamente difforme al progetto originale, una serie di fabbricati per consentire un più comodo alloggiamento alla guarnigione. Le superfetazioni più recenti, tra le quali la sopraelevazione del corpo di facciata, risalgono agli anni 1870-1885. Il sito fu prescelto nella parte più elevata della città, ove sorgeva il locale di Intempere che fu completamente demolito.

L'aquila - Castello cinquecentesco o Fortezza Spagnola

Con i materiali di risulta, derivanti dallo scavo dell’immenso fossato, fu costruito un terrapieno per la prima linea di difesa. All’interno di esso, ben riparata e defilata dai tiri delle artiglierie, sorse la fortezza, a pianta quadrata, con quattro possenti bastioni angolari. Lo spessore delle enormi muraglie, costruite a sacco, con una leggera inclinazione a scarpa per circa metà dell’altezza, varia da dieci metri della base ai cinque della sommità delle cortine.

Forte Spagnolo dell'Aquila - parte occidentale

Ai pezzi posizionati nei bastioni era riservata una funzione difensiva: erano orientati in modo da poter spazzare il piano del fossato e, più in alto, quello del terrapieno. Sulle terrazze erano disposte le artiglierie a lunga gittata. I bastioni sono collegati al corpo quadrato della fortezza con un sistema a doppio orecchione che rappresenta una inusitata peculiarità tecnica, adottata dallo Scrivà al fine di aumentare la potenza del fuoco raddoppiando il numero delle feritoie.

Dei quattro corpi di fabbrica guarniti dal doppio porticato, previsti lungo il perimetro interno, fu realizzato solo quello frontale: i locali furono destinati ad atrio e corpo di guardia nel piano a livello del cortile e ad alloggio del governatore nel piano superiore. Tale piano fu diviso in una serie di ampie e luminose sale, di cui due decorate con pregevoli soffitti lignei dipinti e collegato al cortile da un grande scalone d’onore.

Forte Spagnolo dell'Aquila - entrata e ponte
Ponte di Accesso alla Fortezza

Il bel ponte di accesso, nel fronte orientale, poggia su eleganti piloni. Era in origine costruito da una struttura in legno, mobile nell’ultima campata che fu demolita nel 1834 e sostituita con le attuali arcate in muratura. L’apparato decorativo è improntato a canoni di essenziale sobrietà: solo l’ingresso è impreziosito dall’elegante motivo architettonico, sormontato dal fastigio, con l’aquila bicipite degli Asburgo.

Forte Spagnolo dell'Aquila - frontone sopra l'entrata della fortezza
Aquila bicipite degli Asburgo sopra l’entrata

Nel corso dei secoli il Castello non fu teatro di eventi bellici significativi. Dall’Unità d’Italia al 1945 fu sede del Distretto MIlitare: attualmente è sede della Soprintendenza ai BAAAS per l’Abruzzo e del Museo Nazionale d’Abruzzo.