Poco prima del promontorio del Gargano, vi è il lago di Lesina, una laguna di acqua salmastra che si estende per ben 22 Km fiancheggiando il mare Adriatico. Deve il suo nome a Lesina, un borgo di pescatori di anguille di cui questo lago ne è ricco. Nel periodo estivo, questo borgo è meta di moltissimi visitatori, affascinati soprattutto dalle bellezze della laguna: il riflesso delle sue acque basse e calme, i numerosi uccelli acquatici che si fermano qui per riposare durante le migrazioni, e le imbarcazioni di pescatori che si inoltrano lentamente al centro della laguna.

Il Lago di Lesina, chiamato anticamente Lacus Pantanus, è una vasto bacino lacustre separato dal mare da una lunghissima e sottile striscia di terra che non è altro che una duna. L’acqua è salmastra grazie all’afflusso di acqua dolce da parte di alcuni torrenti e falde freatiche. Nonostante le due dimensioni, il lago ha una profondità molto bassa che non supera i 2 metri, e con una profondità media di poco più di mezzo metro.

Queste particolari condizioni hanno reso il lago di Lesina un’oasi naturale ricca di vita, tanto da farla diventare nel 1981 una Riserva Naturale. La folta vegetazione palustre che cresce tutto intorno alla costa, garantisce un’ottimo riparo per moltissimi uccelli acquatici. La bassa profondità favorisce un perfetto e ricco sviluppo ittico, che attrae questi uccelli a fermarsi durante i loro processi migratori dall’Africa verso il nord europa.

Ma la vera ricchezza di questo lago sono le anguille, che sono state da secoli una fonte di reddito per i pescatori del luogo fin da tempi remoti, dando vita proprio al centro abitato di Lesina. Già noto al tempo dei greci come Alexina ( Αλεξίνη ) questo borgo di pescatori ha da sempre vissuto in simbiosi con la laguna. Dalla laguna hanno da sempre ottenuto sostentamento ma anche problemi, come la malaria, un nemico con cui hanno da sempre dovuto convivere.

Nel Medioevo il borgo, densamente popolato grazie alle ricchezze del luogo, era completamente circondato da mura, per proteggersi dalle eventuali incursioni saracene provenienti dal vicino mare, ma anche dai pirati slavi, che dalle coste della Dalmazia salpavano per saccheggiare le ricchezze dei numerosi borghi italiani lungo la costa adriatica.

Già nel medioevo, Lesina era famosa anche a Napoli per il suo pesce, infatti erano numerosi i carri carichi di pesce provenienti da questo borgo e che giungevano nei mercati della città partenopea. Le anguille di Lesina erano molto apprezzate a Napoli, soprattutto nel periodo natalizio.

Per chiunque visiti il centro di Lesina, si raccomanda di percorrere la lunga passeggiata sulla laguna: un pontile di legno che si inoltre per metri e metri all’interno della laguna dando l’impressione di passeggiare sul lago. Inoltre Lesina è circondata per terzi dal lago e lungo le sue sponde è possibile passeggiare e sostare in uno dei moltissimi locali, magari per un aperitivo.
