Palazzo Trinci di Foligno
Il Palazzo Trinci a Foligno rappresenta una delle dimore signorili più interessanti e meglio conservate d’Italia. L’edificio fu costruito in forme tardo gotiche, fra il 1389 ed il 1407, dal vicario pontificio Ugolino Trinci.
La famiglia Trinci esercitò la Signoria sulla città dal 1305 al 1439 e sotto il loro dominio, Fulginium (come veniva chiamata Foligno nel medioevo) visse una stagione di notevole sviluppo territoriale, assoggettando città come Spello, Montefalco, Assisi, Bevagna, Trevi e Nocera, oltre ad un altrettanto florido sviluppo culturale.

Il Palazzo, dimora della famiglia Trinci, sorge nella sotietas platee veteris, cioè la contrada della Piazza Vecchia (oggi Piazza della Repubblica), nel cuore della città, in un’area già fortemente connotata, a livello monumentale e simbolico, dalle emergenze della cattedrale romanica di San Feliciano (1133) e dell’antico Palazzo comunale (XII secolo).

La residenza dei signori di Foligno fu quindi concepita come cerniera architettonica tra gli edifici simbolo della città, il duomo ed i palazzi comunali. Due cavalcavia, pensati per mettere in collegamento la dimora dei Trinci con i luoghi del potere ecclesiastico e civile, evidenziavano i propositi egemonici della dinastia folignate.

Il palazzo trae la sua conformazione attuale dall’accorpamento di preesistenti nuclei abitativi, databili tra la prima metà del XIII e gli inizi del XIV secolo, acquistati a partire dal 1388, dal ricco mercante Giovanni Ciccarelli de’Zitelli. Fu il figlio Giacomo a vendere le proprietà paterne a Ugolino III Trinci, cui va ascritta la realizzazione di questo mirabile complesso del gotico cortese.

Sviluppatosi intorno ad un grande cortile e due cortili minori, il palazzo si è formato lentamente nel tempo, non disdegnando il riutilizzo delle preesistenze edilizie, anzi avvalendosene e aggregandole armoniosamente.
Le sue fasi evolutive, più che all’esterno, dove il volto medievale è stato interamente negato dal rivestimento di epoca neoclassica, si colgono all’interno.

Nel loro insieme, le forme architettoniche del monumento sono solide, essenziali, nonostante il pittoricismo determinato dall’uso di diversi materiali costruttivi, quali la pietra calcarea rosa, la pietra bianca, il mattone, il marmo, che contribuiscono a delineare un vivo contrasto cromatico.

Al culmine di questi interventi, situatili nell’ultimo quarto del Trecento, è realizzata la Scala Gotica, mirabile raccordo verticale fra i tre livelli dell’edificio e perno strutturale attorno al quale ruota l’organizzazione degli spazi, funzione sottolineata da un ardito rivestimento pittorico a troppe l’oeil che ne impreziosisce l’aspetto. Se i moduli decorativi geometrici della scala gotica e degli ambienti contigue (abitazione di Costanza Orsini, moglie di Ugolino III) rinviano a soluzioni padane, la distribuzione degli spazi interni, il sistema di copertura a volta, l’uso dell’arco ribassato avvicinano Palazzo Trinci alla tipologie delle coeve case fiorentine.

Nei primi anni del XV secolo, i Trinci si schierarono con la fazione guelfa della città, fazione che poi perse contro la controparte ghibellina a favore del papa. Nel 1439, con la cacciata dei Trinci dalla città da parte del Cardinale Giovanni Vitelleschi, Foligno fu annessa ufficialmente allo Stato Pontificio, ed il Palazzo divenne la sede dei Governatori pontifici, mantenendo tale funzione fino all’Unità d’Italia.

Negli ultimi due secoli della sua storia il palazzo subì gravi danni sia durante il terremoto avvenuto tra gli anni 1831-32, e poi, in seguito, a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tra i vari restauri a seguito di tali eventi, si ha la totale costruzione della facciata del palazzo in stile neoclassico, e la parte superiore del palazzo, cercando questa volta di ricostruire mantenendo il più possibile l’aspetto originale. Altra aggiunta recente che è possibile ammirare nell’ampio cortile interno, è il largo e lungo scalone d’onore, realizzato nel 1927 da Cesare Bazzani.

Ma altri danni seguirono anche dopo, come per esempio il crollo di parte del tetto nel 1985. Il palazzo rimase chiuso per un lungo periodo, durante il quale si effettuarono numerosi altri restauri, tra cui ultimo, il recupero della vasta superficie affrescata all’interno delle sale del Palazzo.

Infatti il Palazzo Trinci vanta una grande collezione di splendidi affreschi tardo-gotici, attribuiti a Gentile da Fabriano ed eseguiti tra il 1411-1412, tra cui si segnalano le Storie di Romolo e Remo nella Loggia, i ciclo dell’Età dell’Uomo nel corridoio, Gli imperatori o Giganti nell’omonima sala, raffigurante personaggi della storia antica, soprattutto romana, e le Arti liberali e dei Pianeti, nella sala adibita a studium. La cappella palatina con le Storie della Vergine è affrescata da Ottaviano Nelli da Gubbio e reca la sua firma e la data del 25 febbraio 1424.
Riaperto nel 1997, oggi il palazzo ospita il nuovo allestimento del ricco Museo della città di Foligno, diviso in diversi settori a tema, tra cui il Museo Archeologico, la Pinacoteca Civica, il Museo Multimediale dei Tornei, delle Giostre e dei Giochi e del Museo dell’Istituzione comunale.