Reggio Emilia - San Prospero

Reggio Emilia – la città del Tricolore italiano

Reggio Emilia, l’antica Regium Lepidi, fu chiamata così per via del suo fondatore, il console romano Marco Emilio Lepido. Si deve infatti a questo importante personaggio storico anche il nome alla regione: Emilia, e alla omonima strada che la percorre nella sua interezza collegando Piacenza con Rimini.

Reggio Emilia - Palazzo del Capitano del Popolo
Palazzo del Capitano del Popolo

La città essendo in posizione poco difendibile, durante la caduta dell’impero romano subì gravissimi danni a causa delle continue invasioni barbariche e portandola al quasi completo spopolamento.

Reggio Emilia - Città del Tricolore italiano
Tricolore italiano

La città riebbe un certo ruolo storico solo durante la signoria d’Este che ne fece un ducato nel periodo medievale. Ma l’evento storico che più lega questa città alla storia italiana è che qui è nato, il 7 gennaio 1797, il Tricolore Italiano. Infatti durante le invasioni napoleoniche nel territorio italiano, qui a Reggio Emilia si svolse un’assemblea di ben 110 delegati provenienti da molte città della pianura padana, per la decretazione della nascita della Repubblica Cisalpina.

Reggio Emilia - passeggiata di notte

La struttura del centro storico risale al periodo del Cinquecento-Seicento, non conservando più tracce nè della struttura romana nè di quella medievale. Di forma esagonale, conserva la struttura urbana racchiusa nella cinta di mura oggi non più presente (furono demolite nell’Ottocento).

Basilica di San Prospero

A dominare l’omonima piazza, si erge la Basilica di San Prospero, la chiesa dedicata al santo patrono della città, di cui ne ospita le vestigia. La tradizione vuole che San Prospero, vescovo della città nel V secolo d.C., salvò Reggio Emilia dagli Unni, facendo avvolgere, grazie alle sue preghiere, la città da una provvidenziale coltre di nebbia. Gli invasori non videro così la città e passarono oltre.

Reggio Emilia - San Prospero
Piazza San Prospero con la Basilica

Sul sito della Basilica, se ne ergeva una precedente, eretta intorno all’anno 1000. Questa fu edificata sulle rovine della vecchia castrum romana. Di dimensioni modeste, dato che in quel periodo Reggio non era altro che un piccolo villaggio, non fu più adeguata alla città del Cinquecento, ormai ritornata popolosa e con un certo ruolo storico. Dapprima fu demolita la torre campanaria nel 1487 e poi l’intera basilica nel 1514.

Reggio Emilia - Basilica di San Prospero facciata
Facciata della Basilica di San Prospero

La ricostruzione di una basilica adeguata a rappresentare la città fu assegnata agli architetti Luca Corti e Matteo Fiorentino. La basilica fu realizzata tra il 1514 ed il 1543, eccetto la facciata che rimase incompiuta. Fu solo due secoli più tardi, tra il 1748 ed il 1753, che si completò la facciata in stile barocco emiliano su progetto di G.B.Cattani.

Reggio Emilia - Palazzo del Monte su Piazza Prampolini
Palazzo del Monte su Piazza Prampolini

Duomo di Reggio Emilia

Altro edificio religioso di grande importanza per la città di Reggio Emilia è il Duomo. Questa chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, si trova infatti in Piazza Prampolini, non molto lontana dalla piazza di San Prospero. Questa chiesa è di base romanica, anche se ha subito numerose ricostruzioni ed aggiunte nei periodi successivi.

Reggio Emilia - Cattedrale o Duomo

Anche se non possiamo stabilire l’anno di costruzione, si può affermare che questa chiesa era già presente nel IX secolo. Alla base romanica di periodo anteriore (probabilmente V secolo) fu aggiunta nel 1268 la torre campanaria, il tiburio ottagonale, a cui nel 1522 fu collocata la statua in rame della Madonna con il Bambino, di Bartolomeo Spani.

Reggio Emilia - Duomo facciata inferiore con lesene e statue

Altre aggiunte, come la parte inferiore della facciata fu rivestita alla fine del Cinquecento con lesene incornicianti nicchie con le statue di quattro santi (Grisante, Venerio, Daria e Gioconda) protettori della città, mentre venne poi eretta una nuova cupola nel Seicento su progetto dell’abate Messori. Anche gli interni sono stati soggetti a molti cambiamenti, come le volte a botte delle navate realizzate nel 1778 da Giuseppe Barlaam Vergnani.