Completamente sperduta tra i colli toscani, lontana dalle città e dal trambusto della vita odierna, c’è Volterra. Questo centro vanta oltre 30 secoli di storia, dal Neolitico ad oggi, passando attraverso civiltà come quella etrusca e romana, per divenire, nel Medioevo, un importante Comune. Ogni fase storica ha lasciato qualche traccia di sé nell’impronta urbana di questa bellissima città.
La storia di Volterra
Il colle dove oggi si sviluppa il centro abitato fu da sempre abitato. Durante l’età del ferro già erano presenti delle abitazioni, confermate dalla presenza di necropoli villanoviane negli immediati dintorni. Ma un vero centro abitato lo abbiamo certamente durante il periodo degli Etruschi, dove l’allora Veláthri era una lucumonia, cioè una delle città che componevano la dodecapoli etrusca. Moltissime sono le testimonianze e le tracce risalenti a tale periodo, e non a caso, oggi è presente a volterra uno dei musei etruschi più ricchi ed interessanti d’Italia: il Museo Guarnacci.

Dati i suoi buoni rapporti con Roma, Volterra ottenne, dopo la conquista romana, la cittadinanza, divenendo Volaterrae. Questa sua politica portò grandi benefici, garantendo alla città un costante sviluppo. Un periodo di crisi l’ebbe con la scelta di appoggiare Mario durante la guerra civile, cosa che con la vincita di Silla comportò un assedio ed un saccheggio molto pesante per la cittadinanza. Ma con la caduta del dittatore, persone come Cicerone appoggiarono la posizione della città di Volterra, facendola ritornare in una posizione privilegiata. Dopo la caduta dell’impero romano d’occidente, Volterra fu governata dai Longobardi e dai Franchi, e visse un periodo abbastanza silente fino al X secolo, in cui il dominio dell’imperatore si fece meno presente, favorendo lo sviluppo di un governo autonomo della città. Il preludio al periodo dei comuni.

Infatti già nel 1193, Volterra apparteneva a quella schiera di città italiane, che si proclamarono indipendenti al potere imperiale come Comuni. La città visse in quegli anni del Medioevo uno dei suoi periodi storici più fiorenti. Risale infatti a questo periodo l’impronta generica di tutto l’assetto urbanistico cittadino, che ancora oggi conserva una matrice medievale. Questo periodo ebbe però fine nel 1472 con l’attacco alla città e successiva conquista da parte della città rivale Firenze. Da quell’anno in poi, per la città ci un lento declino, con un graduale spopolamento ed impoverimento dei traffici commerciali e delle attività economiche. Infatti assoggettata ormai a Firenze, si vide fuori da molti dei fattori che l’allontanarono sempre più dall’assumere una posizione di rilievo tra le città toscane.

Volterra è famosa anche per l’alabastro, una pietra facile da lavorare, con caratteristiche particolari: è trasparente, traslucida e resistente. Una pietra quindi molto utile per creare diversi oggetti di uso comune, e che fu sfruttata fin dai tempi degli Etruschi. Da sempre gli abitanti della città, sia etruschi, che romani, che mastri artigiani del medioevo, hanno estratto e lavorato in maniera eccellente questa particolare pietra: un’arte tramandata fino ad oggi, con la creazione di oggetti preziosi esportati in tutto il mondo per la loro peculiarità.
Il centro storico medievale
Verso il Duecento, quando la città di Volterra raggiunse un tale sviluppo da evolvere in una forma comunale autonoma, lo sviluppo urbano si fece sempre più necessario. Il pratus episcopatus, un campo utilizzato dai cittadini come luogo di mercato, divenne un centro nevralgico commerciale e civile, tanto che si cominciarono a costruire intorno ad esso i palazzi più importanti del potere comunale. Quindi in pochi anni si delineò quello che oggi identifichiamo come Piazza dei Priori.

Tra gli edifici presenti sulla piazza, quello che spicca maggiormente è il Palazzo dei Priori, un imponente palazzo realizzato tra il 1208 ed il 1257 dal maestro Riccardo da Como. La facciata è caratterizzata da tre ordini di bifore, alcune delle quali trilobate, coronate da archi a sesto acuto, ed in cima è presente una merlatura. A dominare l’intera struttura, si ha la torre pentagonale oggi in parte ricostruita dopo il terremoto del 1846. All’interno si trovano due importanti sale: la sala del Consiglio e la sala della Giunta, entrambe riccamente decorate e arricchite da alcune opere preziose.

Altri edifici di rilievo sono il Palazzo Pretorio ed il Palazzo del Monte Pio. Le strutture originali risalgono al XIII secolo, ma in realtà il loro aspetto attuale è il frutto di forti rimaneggiamenti effettuati nella seconda metà dell’Ottocento, per omologare l’aspetto della Piazza con una connotazione più medievale.

In una posizione marginale rispetto al centro storico vi è la Cattedrale di Volterra, dedicata a Santa Maria Assunta e consacrata nel 1120. La facciata che oggi vediamo è successiva alla sua costruzione. Fu realizzata infatti nel XIII secolo da Nicola Pisano. La chiesa fu realizzata molto probabilmente da un edificio preesistente, come si può percepire da alcuni elementi decorativi risalenti al X sec. a.C. Oltre a questi si possono notare anche altri elementi ricavati dal vicino teatro romano. All’interno vi sono custodite alcune opere molto preziose, come La deposizione (1228), una stupenda scultura in legno in stile romanico, il pulpito decorato da formelle scultoree a bassorilievo, e nell’oratorio l’affresco La Corte dei Re Magi di Benozzo Gozzoli (1420-1497).

Dinanzi alla facciata, ad occupare una buona porzione di Piazza San Giovanni, vi è il Battistero di San Giovanni, una costruzione a pianta ottagonale di origini molto più antiche della cattedrale, e poi ristrutturato nel 1283 come testimonia un’iscrizione presente sull’architrave. La facciata si presenta interamente rivestita da fasce marmoree bicromatiche, bianco-verde, mentre il resto dell’edifico è rimasto in pietra panchina, una pietra arenaria tipica di quelle zone. All’interno si trovano una fonte ed una vasca battesimale, risalenti al Cinquecento e realizzate da Andrea Sansovino, mentre per il resto rimane tutto abbastanza semplice.
La Porta all’Arco etrusca ed il Teatro Romano
La città antica, fin dall’epoca etrusca, fu sempre circondata e difesa da possenti cinta murarie, che si sono modificate e allargate con il crescere ed il modificarsi dell’assetto urbano durante i diversi periodi storici. Oggi queste mura sono state quasi totalmente distrutte o assorbite nelle costruzioni esistenti. Brevi tratti sono rimasti integri, in particolare quella dove si erge la Porta all’Arco. Questa porta, risalente al periodo etrusco, è tutt’oggi perfettamente conservata ed in buonissimo stato, dove i tratti più antichi della cinta muraria sono ancora ben visibili, inglobati all’interno di quelli realizzati in epoche successive.

Non molto lontano dalla Porta all’Arco, vi è il Teatro Romano. Questa struttura, risalente alla fine dell’età repubblicana ( I sec. a.C.) è una delle poche costruzioni del periodo romano-etrusco perfettamente conservate e che non rimasto vittima dei frequenti crolli e smottamenti che si sono verificati durante la storia della città, a causa della natura friabile del terreno sottostante. Parte della scena risulta ancora integra, come anche la cavea con 2 ordini di gradinate.

La porta e le fonti di Docciola
Un’altra porta molto interessante da visitare è la Porta di Docciola (del XIII secolol) a cui sono annesse le omonime fonti. Infatti questa porta si trova in una posizione molto più bassa rispetto al livello del centro storico, separati da una scalinata di ben 253 scalini immersi in una zona verde ed alberata, il tutto creando un gioco prospettico molto suggestivo. Posta in un tratto di mura medievale che scende a valle, la porta di Docciola è in realtà una struttura più complessa, formata da una porta ed una controporta a sesto acuto, tra cui si trovano le postazioni destinate ai gabellieri, che dovevano riscuotere i dazi alle merci che entravano in città.

Subito varcata la soglia, ci si ritrova in uno spiazzo con una struttura a portico che racchiude le vasche e le fonti. Queste furono realizzate nel 1245 da un certo mastro Stefano, a scopo di rifornire la città in caso di assedio. Il luogo nel suo complesso è così suggestivo e surreale che ispirò anche il poeta Gabriele d’Annunzio.

L’Acropoli Etrusca e la Fortezza Medicea
Sul punto più alto di Volterra, dove oggi vi è un giardino comunale, si ergeva l’antica Acropoli Etrusca, oggi un parco archeologico. Gli scavi hanno portato alla luce le fondamenta di 2 templi etruschi del III e II secolo a.C: ed una cisterna di epoca romana.

Continuando ad allontanarsi dal centro storico, subito dopo l’Acropoli Etrusca, vi è la Fortezza medicea. Questo castello non svolse mai funzioni difensive, ma fu sempre adibito a carcere. La struttura si compone di due parti distinte: la rocca vecchia, un lungo edificio rettangolare realizzato nel 1343; l’altra, la rocca nuova, fatta edificare da Lorenzo il Magnifico, con i suoi torrioni cilindrici agli angoli.