Le due torri di Bologna - Asinelli e Garisenda 2

Le due Torri di Bologna – la torre degli Asinelli e la torre della Garisenda

Tutti siamo abituati ad immaginare le skyline di New York con i alti e maestosi grattacieli a fare da sfondo. Meno, se pensiamo che uno spettacolo simile si presentava a tutti i viandanti del Medioevo che si approssimavano alla città di Bologna. Infatti tra il XII ed XIII secolo il profilo di Bologna non sarebbe apparso molto diverso da quello di New York; la città contava tra le sue costruzioni circa un centinaio di torri che si innalzavano per decine di metri, strette e solitarie, ben oltre i tetti delle abitazioni.

Bologna nel medioevo
Ricostruzione di Bologna nel Medio Evo

Purtroppo oggi, di tutte queste torri, ne sono sopravvissute ben poche e tra queste le più famose sono la Torre degli Asinelli e la Torre della Garisenda. Queste due splendide torri, perfettamente conservate, si trovano estremamente vicine tra di loro, quasi a volersi contendere il cielo, e si possono ammirare proprio alla fine di Via Rizzoli, la via principale che attraversa tutto il centro storico.

Le due torri di Bologna - Asinelli e Garisenda
Torre della Garisenda (sinistra) e degli Asinelli (destra)

Questa impressione di “volersi contendere il cielo” non è poi così lontana dalla realtà. Si ritiene infatti che il motivo di un così alto numero di torri all’interno della città, sia dovuto in gran parte alla competizione tra le famiglie più ricche di Bologna. Le torri venivano erette dalle singole famiglie via via sempre più alte, allo scopo di sminuire le altre già presenti, come per affermare la maggiore potenza della famiglia. Spesso queste torri venivano utilizzate anche come strumenti di offesa e difesa per le moltissime schermaglie che spesso scoppiavano tra le varie famiglie bolognesi.

Le due torri di Bologna - Asinelli e Garisenda 2

La Torre della Garisenda

La Torre della Garisenda (Tårr Måzza o la Gariṡannda in bolognese) rispetto alla vicina Torre degli Asinelli è più bassa, anche se non per questo meno famosa. Sono moltissimi infatti i riferimenti in letteratura che riportano questa torre, legandola in particolar modo alle moltissime vicende storiche della città di Bologna, tanto da farne un vero e proprio simbolo della città. Menzionata anche da Dante Alighieri, per ben due volte, colpito in particolare da quel suo innalzarsi fiera, “ma seconda”, rispetto alla sua vicina rivale:

«Non mi poriano già mai fare ammenda / del lor gran fallo gli occhi miei sed elli / non s’accecasser, poi la Garisenda / torre miraro co’ risguardi belli, / e non conobber quella (mal lor prenda!) / ch’è la maggior de la qual si favelli»

Bologna - La Torre della Garisenda
Torre della Garisenda

La Torre della Garisenda fu edificata tra il 1109 ed il 1110, in prossimità della contendente Torre degli Asinelli, già esistente. La torre oggi, alta 48 metri e pendente da un lato, è in realtà molto più bassa rispetto a quella originale. Tra il 1351 ed il 1360 fu infatti ridotta di parecchi metri di altezza, forse proprio a causa della sua pendenza che si evidenziò già pochi anni dopo la costruzione per il cedimento del terreno sottostante.

Bologna - La Torre della Garisenda 2
La forte pendenza della Torre della Garisenda

Costruita per scopi militari, a causa del problema della pendenza, perse subito questa funzione e nel XV secolo la torre fu acquistata dalla Società dei Drappieri, che avevano la loro sede nel Palazzo degli Strazzaroli, che si affaccia proprio davanti ad essa e che nella piazza antistante tenevano mercato. Nei secoli a venire, la torre venne poi quasi inglobata in una serie di costruzioni, tra cui alcune botteghe ed una chiesetta dedicata a Santa Maria delle Grazie. Tutti questi edifici furono abbattuti alla fine dell’Ottocento per permettere alla torre di recuperare il suo aspetto originale.

Nel 1804, con la scesa in Italia di Napoleone, le corporazioni che per secoli avevano gestito i mercati della città, furono soppresse, e la torre passò quindi in mano alla famiglia Ranuzzi. Dopo diversi passaggi e vendite, nel 1904, la torre che apparteneva al barone Raimondo Franchetti, fu donata al Comune di Bologna, di cui ancora oggi ne gestisce la manutenzione.

La Torre degli Asinelli

Proprio accanto alla Torre della Garisenda, più alta ed imponente sorge la Torre degli Asinelli (Tårr di Aṡnîla, Tårr Lónga o l’Aṡnèla in bolognese). Alta ben 97 metri è la torre più alta di Bologna, ed anche questa è leggermente pendente da un lato (verso ovest) di circa 2 m.

Torre degli Asinelli

La data di costruzione di questa torre non è nota con certezza (probabilmente XI secolo), ma si presume che fu edificata dal nobile cavaliere Gherardo Asinelli, a cui deve il nome. Di fazione ghibellina, questo nobile entrò nella competizione tra le famiglie nobili di Bologna, in particolare tra le lotte Papato-Impero dell’epoca. Altre ipotesi rendono plausibile il fatto che la famiglia Asinelli ne entrò semplicemente in possesso.

Bologna - La Torre degli Asinelli 2
Torre degli Asinelli

Se la Torre della Garisenda vanta come poeta il Sommo Dante, la Torre degli Asinelli viene da parte sua descritta dal poeta tedesco Johann Wolfgang von Goethe, che ne descrive affascinato la visuale in cima alla torre.

«Sul far della sera, mi sono finalmente appartato da questa antica città veneranda e dotta, da tutta quella folla che, sotto tutti i suoi portici sparsi per quasi tutte le vie, può andare e venire, al riparo dal sole e dalla pioggia, e baloccarsi, e fare acquisti e attendere ai fatti suoi. Sono salito sulla torre a consolarmi all’aria aperta. Veduta splendida! A Nord si scorgono i colli di Padova, quindi le Alpi svizzere, tirolesi e friulane, tutta la catena settentrionale, ancora nella nebbia. A occidente un orizzonte sconfinato, nel quale emergono solo le torri del Modenese. A oriente, una pianura sconfinata fino all’Adriatico, visibile al sorgere del sole. Verso sud i primi colli dell’Appennino, coltivati e lussureggianti fino alla cima, popolati di chiese, di palazzi e di ville, come i colli del Vicentino. Era un cielo purissimo; non la più piccola nuvola; solo all’orizzonte una specie di nebbione secco»