A pochi chilometri da Rimini, meta di vacanze estive e di divertimenti per la gran parte degli italiani, si trova la città di Ravenna. Questa città è un vero e proprio scrigno di tesori artistici e monumentali, davvero unici nel loro genere.
Ravenna, anche se non così pubblicizzata, è la meta perfetta per tutti gli appassionati di arte e di storia. Infatti questa città è stata capitale per ben tre volte: dapprima fu scelta come capitale dell’Impero Romano d’Occidente (402-476), sostituendosi a Roma, ormai decaduta dalle sempre più numerose crisi ed invasioni, e quindi testimone della caduta di un impero che fu tra i più grandi, poi gli Ostrogoti la scelsero come loro capitale (493-553) ed infine dai Bizantini che cercarono di far rivivere la romanità nell’Occidente con l’Esarcato bizantino (568-751).

In questi quattro secoli, baluardo di una romanità che andava scomparendo da tutta l’Europa occidentale, Ravenna rimase fortemente legata all’Impero d’Oriente e moltissime sono ancora oggi le testimonianze di quei tempi. Le possiamo vedere nei moltissimi monumenti eretti nella città, ma soprattutto dai numerosi e meravigliosi mosaici, ultima espressione di una cultura che andava scomparendo ma che ha raggiunto in questa forma d’arte, i suoi massimi livelli.
Basilica di San Vitale
Nel cuore più antico della città di Ravenna, sorge un complesso monumentale risalente al periodo tardo-romano, con una serie di edifici a scopo religioso tra i più famosi e rappresentativi della paleocristianità. La Basilica di San Vitale ne è l’edificio principale, costituendo uno degli edifici più rappresentativi dell’arte bizantina e paleocristina in Italia, sia a livello architettonico, ma soprattutto a livello decorativo. Infatti, al suo interno vi sono custoditi mosaici tra i più famosi e belli al mondo.

La prima cosa che colpisce di questa basilica è la pianta, molto complessa e strutturata. La struttura principale è un deambulatorio ottagonale a due piani che racchiude al centro un ambiente anch’esso ottagonale, comunicanti tra di loro attraverso delle esedre, traforate da un doppio ordine di arcatelle e racchiuse entro grandi archi sostenuti da pilastri angolari. Sopra questi ambienti, il tutto viene racchiuso da una cupola.

Ma una volta entrati nella struttura, i grandi protagonisti di questa immensa opera d’arte sono loro: i mosaici. Il gioco di luci, dovuto sia alle numerose finestre e alla complessità degli ambienti, creano un gioco di riflessi che va ad esaltarsi negli scorci in cui sono presenti dei meravigliosi mosaici.


Mausoleo di Galla Placidia
Subito dietro la Basilica di San Vitale vi è il Mausoleo di Galla Placidia. Gallia Placidia era la sorella dell’Imperatore Onorio, a cui fu dedicato questo monumento e di cui ne conserva la spoglie. Esternamente, soprattutto se confrontato al monumento precedente, potrebbe risultare molto semplice ed austero. Ma le sorprese si avranno una volta entrati all’interno.

Nei pochi metri quadrati della sala a croce interna, si ha una tale ricchezza di mosaici da far risplendere quello che dovrebbe essere un luogo funerario. Lo scopo era infatti proprio questo, la vittoria sulla morte. In particolare, colpisce molto la volta ricoperta totalmente con un mosaico di un cielo stellato.

Battistero Neoniano
Poco riportato nelle visite turistiche, il Battistero Neoniano, per quanto riguarda rientra tra le opere più significative di Ravenna. Anch’esso risalente allo stesso periodo, rappresenta ad oggi una delle migliori testimonianze dell’arte mosaica paleocristiana.

All’interno la cupola è completamente decorata a mosaico, con tre anelli concentrici riportanti diversi soggetti. La parte più alta, corrispodente al tondo centrale, si ha la scena del battesimo di Gerù con San Giovanni battista, il tutto su sfondo oro. In realtà per problemi di deterioramento, i volti di Gesù e del Battista furono rifatti nel XVIII secolo, per cui la parte centrale della scena, dai contorni ben visibili, non è più quella originale. Il secondo anello, quello più grande, rappresenta un cerchio con i dodici apostoli su sfondo azzurro. Questa parte rappresenta la vera massima espressione dell’influenza bizantina nei mosaici di Ravenna.

L’ultimo anello, quello più in basso si interfaccia con delle nicchie di marmo intarziato. Questi mosaici, contrariamente ai precedenti, conservano invece tutta l’espressività e l’esperienza di un mosaico più romano che bizantino, con una rappresentazione di finte architetture tripartite. Queste rendono uniforme il passaggio poi alle nicchie di marmo sottostanti.
Battistero degli Ariani
Un altro battistero contenente all’interno dei mosaici assolutamente da non perdere è il Battistero degli Ariani. Questo monumento risale al V secolo, in pieno periodo ostrogoto, e fu fatto costruire dal re Teodorico di culto ariano. Questa scelta fu parte delle sue politiche di mediazione fra i contrasti religiosi dell’epoca con i Goti di culto ariano ed i latini di culto ortodosso.

All’interno del battistero, si potrà ammirare la cupola completamente decorata a mosaico. Il tema generale della rappresentazione e le tecniche vanno a riprendere molto il mosaico del Battistero Neoniano, risalente al secolo precedente. Ma le tecniche ostrogote hanno già perso qualcosa rispetto a quelle bizantine-tardo romaniche, creando un’opera, sì spettacolare, ma di livello più basso.
Al centro del mosaico abbiamo anche qui una rappresentazione del battesimo di Cristo con San Giovanni Battista e la colomba dello Spirito Santo. Inoltre nel secondo anello sono rappresentati anche qui i dodici apostoli ma questa volta è presente il trono vuoto dell’etimasia che richiama la seconda venuta di Cristo).
La cripta di San Francesco
Altro monumento degno di nota per i suoi mosaici, questa volta pavimentali, è la Cripta di San Francesco. Grande particolarità di questa cripta è che è sommersa parzialmente dalle acque e quindi visitandola si ha un effetto quasi magico. Le acque ferme immobili, color acquamarina, ricoprono un mosaico in bianco e nero creano un’atmosfera particolare, davvero incredibile.
