Tarquinia - Necropoli di Monterozzi - Tomba dei leopardi

Tarquinia e la Necropoli di Monterozzi

Tarquinia è oggi famosa in tutto il mondo per la sua necropoli etrusca, chiamata la Necropoli di Monterozzi, a causa dei molteplici tumuli visibili in superficie che segnalano la posizione di ipogei sottostanti. Ma la Necropoli di Monterozzi è famosa soprattutto per la bellezza delle tombe etrusche, tra le più belle d’Italia, arricchite da splendidi affreschi che testimoniano, dopo oltre 2000 anni, gli aspetti della vita comune degli Etruschi.

Tarquinia - Necropoli di Monterozzi
Tarquinia – Necropoli di Monterozzi

Le prime tombe etrusche scoperte nella necropoli risalgono al Cinquecento, in pieno Rinascimento, e furono meta si moltissimi artisti e pittori dell’epoca, che osservando e studiando gli affreschi, cercarono nuovi stimoli creativi per la loro arte. Ma fu solo nel 1958 che partì una grande campagna di scavi finanziata dallo Stato Italiano che portò alla scoperta e classificazione di quasi 6000 tombe. Tra tutte queste tombe ve ne sono alcune che eccellono per la loro bellezza ed importanza artistica che storica.

Tarquinia - Necropoli di Monterozzi - Tomba della Caccia e della Pesca
Tomba della Caccia e della Pesca – Necropoli di Monterozzi (Tarquinia)

La Tomba delle Leonesse

Scoperta nel 1873, la Tomba delle Leonesse è composta da un solo ambiente. La realizzazione di questa tomba viene fatta risalire al 530 a.C e viene chiamata così per i due felini rappresentati ai lati di una mensola in fondo alla stanza.

Tarquinia - Necropoli di Monterozzi - Tomba delle Leonesse
Tomba delle Leonesse – Necropoli di Monterozzi (Tarquinia)

Vi è poi raffigurato un grande cratere intorno al quale vi sono diverse persone identificabili come dei suonatori e danzatori. Le scene conviviali sono il tema base di tutte le pitture. Lungo le pareti laterali vi sono le decorazioni di onde marine con delfini ed uccelli.

La Tomba dei Leopardi

Scoperta nel 1833, la Tomba dei Leopardi è composta da un solo ambiente. Risalente al IV secolo a.C., anche in questa tomba si ritrovano raffigurazioni simili alla tomba precedente.

Tarquinia - Necropoli di Monterozzi - Tomba dei leopardi
Tomba dei leopardi – Necropoli di Monterozzi (Tarquinia)

Qui due leopardi si trovano ai lati di un ramoscello, circondati anche qui da persone durante un banchetto. Vi sono infatti rappresentate tre coppie distese sui letti (di cui in una sono presenti due uomini). Vi sono anche dei servi addetti al convivio e gli spazi rimasti vuoti sono riempiti da elementi decorativi vivacemente colorati.

Tomba dei Caronti

Diversa dalle altre due tombe precedenti, la Tomba dei Caronti ha una conformazione completamente diversa, ed è basata su più livelli. La sua costruzione è stimata nell’intervallo tra il 250 ed il 275 a.C.

Tarquinia - Necropoli di Monterozzi - Tomba dei Caronti
Tomba dei Caronti – Necropoli di Monterozzi (Tarquinia)

Da una prima sala, più vicina al livello del terreno si dipartono due scale che scendono ad un livello inferiore portando a due diverse camere funerarie. In corrispondenza di ciascuna di esse vi è disegnata una porta, che simboleggia la soglia per il passaggio nell’aldilà. Ai lati di ciascuna porta vi sono oi rappresentate due figure, due Caronti, che danno il nome alla tomba. Queste figure sono vestite di un mantello ed in testa hanno folti capelli da cui spuntano due corna.

Tomba Claudio Bettini

Altra tomba che presenta dei pregevoli affreschi all’interno è la tomba Claudio Bettini, chiamata così in onore dello storico dell’arte che tanto contribuì alla conservazione di queste opere artistiche.

Tarquinia - Necropoli di Monterozzi - Tomba Claudio Bettini
Tomba Claudio Bettini – Necropoli di Monterozzi (Tarquinia)

La tomba consiste in una sola camera con un soffitto a doppio spiovente, al centro della quale si ha una trave centrale, decorata con rosoni in rosso arricchiti da foglie di edera. Inoltre sempre sul soffitto vengono raffigurati dei travi lignei anch’essi in rosso. La tomba quindi vuole riprodurre un soffitto tipico di un’abitazione etrusca dell’epoca. Sulla parete di fondo si è conservata la rappresentazione di un banchetto a cui sono presenti coppie maschili adagiate su letti conviviali (i klinai).