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Monte Fuji, accesso a pagamento: perché il Giappone raddoppia la tariffa per visitare la sua montagna sacra

Il Monte Fuji al bivio tra spiritualità e overtourism

Il Monte Fuji non è solo la vetta più alta del Giappone. È un simbolo nazionale, un’icona spirituale, un luogo sacro per milioni di persone. Da secoli fonte d’ispirazione per poeti, monaci, artisti e pellegrini, oggi è diventato anche una delle mete turistiche più affollate del Paese. E proprio questo successo è il motivo per cui le autorità hanno deciso di prendere una misura drastica: raddoppiare la tariffa di accesso alla montagna, portandola da 1.000 a 2.000 yen.

Da icona sacra a destinazione turistica invasa

Fino a qualche decennio fa, scalare il Fuji era un’impresa riservata ai più motivati, spinti dalla fede o da una passione per l’escursionismo. Oggi, invece, il profilo perfetto del Fuji-san – immortalato in innumerevoli post su Instagram e TikTok – attira turisti da ogni parte del mondo, molti dei quali poco preparati o irrispettosi delle regole locali. L’aumento della tariffa nasce per rispondere a questo problema: meno folla, più qualità e rispetto per il luogo.

Una decisione storica per proteggere il simbolo del Giappone

Annunciata dalle autorità locali della prefettura di Yamanashi, la nuova tariffa entra in vigore con l’intento di ridurre il sovraffollamento, finanziare la manutenzione e aumentare la consapevolezza ambientale. Una scelta che segna una svolta nella gestione del turismo in Giappone e apre il dibattito: è giusto far pagare di più per proteggere un bene comune?

Cosa prevede il nuovo aumento della tariffa

Da 1.000 a 2.000 yen: come funziona il nuovo sistema di accesso

La nuova tariffa si applica alla Yoshida Trail, il percorso più popolare per raggiungere la vetta del Fuji. Dal 1° luglio al 10 settembre, durante la stagione ufficiale di scalata, ogni visitatore dovrà pagare 2.000 yen (circa 13 euro) per accedere ai sentieri. Il pagamento sarà obbligatorio e verrà richiesto al punto di partenza, con possibilità di prenotazione online.

È prevista anche una prenotazione anticipata, con un limite massimo giornaliero di 4.000 persone sul percorso. In questo modo si mira a regolare il flusso dei visitatori e garantire un’esperienza più sicura e sostenibile per tutti.

Chi deve pagare, chi è esente e quando si applica

La tariffa si applica a tutti i turisti, giapponesi e stranieri, sopra i 7 anni. Sono previste alcune esenzioni per:

  • Residenti locali in attività di lavoro o monitoraggio ambientale.
  • Guide alpine certificate.
  • Persone con disabilità che non usano i sentieri standard.

Non sono previsti sconti per gruppi o studenti, ma il governo ha annunciato che valuterà eventuali incentivi per chi partecipa a progetti ecologici o volontariato durante la stagione.

Perché il Monte Fuji è considerato sacro e unico

Storia, spiritualità e simbolismo nella cultura giapponese

Il Monte Fuji è più di una montagna. È un luogo sacro per la religione shintoista e buddhista. Secondo le antiche credenze, è la dimora degli spiriti, il punto in cui la terra incontra il cielo, un passaggio verso la purificazione spirituale. Scalare il Fuji è, per molti giapponesi, un rito iniziatico: un’esperienza di meditazione, sacrificio e rinascita.

Le leggende lo circondano da sempre: si racconta che sia stato formato da un’eruzione notturna nel 286 a.C., e che il suo profilo perfetto rappresenti l’equilibrio dell’universo. È anche presente in centinaia di dipinti, come la celebre serie di Hokusai “Trentasei vedute del Monte Fuji”, ed è considerato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 2013.

Il fascino globale di una montagna Patrimonio UNESCO

Negli ultimi anni, il Monte Fuji è diventato uno dei luoghi più fotografati e condivisi del mondo. Turisti da ogni continente arrivano per ammirarne l’alba dalla vetta – la famosa “Goraiko” – e per vivere un’esperienza spirituale, paesaggistica e sportiva unica. Ma questo fascino globale ha anche un prezzo.

L’impatto del turismo di massa sulla montagna

I numeri record: oltre 300.000 scalatori all’anno

Solo nella stagione 2023, oltre 310.000 persone hanno scalato il Monte Fuji. I sentieri, progettati per ospitare piccoli gruppi, si sono trasformati in vere e proprie processioni. In alta stagione, è facile trovarsi in coda anche a 3.000 metri di altitudine, con decine di persone accampate lungo i sentieri per ammirare l’alba.

Questo flusso continuo ha messo in crisi non solo l’ambiente, ma anche la sicurezza: si registrano centinaia di soccorsi ogni anno, molti dei quali causati da turisti impreparati, malati di altitudine o dispersi al buio.

Erosione dei sentieri, rifiuti e incidenti in aumento

Il calpestio costante ha eroso i sentieri naturali, alterato la vegetazione e aumentato il rischio di frane. Ma il problema più visibile è quello dei rifiuti: bottiglie, imballaggi, bastoncini da trekking abbandonati, mascherine. Nonostante le campagne “leave no trace” e la presenza di cestini all’inizio del percorso, molti turisti lasciano tracce indelebili del loro passaggio.

Anche i bagni pubblici in quota, pochi e spesso inadeguati, contribuiscono all’inquinamento ambientale. Le autorità hanno più volte dovuto chiudere tratti di sentiero per lavori di manutenzione straordinaria.

Cosa spinge migliaia di turisti a scalare il Fuji ogni anno

Nonostante le difficoltà, la fatica e ora anche il costo raddoppiato, scalare il Monte Fuji resta uno dei sogni più ambiti per chi visita il Giappone. Ma perché esercita ancora un fascino così potente?

Il richiamo culturale e spirituale

Per i giapponesi, il Fuji non è una semplice montagna, ma un simbolo identitario. Scalare la vetta almeno una volta nella vita è quasi un dovere morale, una forma di connessione con la tradizione. Anche per chi non è religioso, arrivare in cima significa entrare in contatto con una parte profonda dell’anima nipponica.

Per i turisti stranieri, invece, rappresenta un’esperienza unica e memorabile: un paesaggio mozzafiato, un’alba tra le nuvole, una fatica condivisa con sconosciuti da tutto il mondo. Molti partono di notte, con torce e abbigliamento da montagna, per vivere la “Goraiko”, l’alba sacra vista dalla cima. Un momento che – al di là della spiritualità – rimane indelebile nella memoria.

Monte Fuji, accesso a pagamento: perché il Giappone raddoppia la tariffa per visitare la sua montagna sacra

L’effetto “Instagram” e la sfida sportiva

Oltre al significato culturale, il Monte Fuji è diventato una meta virale sui social. Le foto della vetta, delle torii in legno rosso immerse nella nebbia, delle nuvole al tramonto, generano milioni di interazioni. Questo ha spinto moltissimi viaggiatori, anche non esperti, a voler “spuntare” il Fuji dalla lista dei luoghi da visitare.

C’è anche l’aspetto sportivo: la salita non è tecnicamente difficile, e molti escursionisti considerano il Fuji come una sfida personale. Ma proprio questa accessibilità apparente porta spesso persone impreparate a sottovalutare i rischi, con conseguenze anche gravi.

Le reazioni degli operatori turistici e delle comunità locali

Come spesso accade quando si introduce una tassa, le reazioni sono state miste. Alcuni la vedono come un freno all’economia locale, altri come una possibilità concreta di rilancio sostenibile.

Benefici economici vs sostenibilità ambientale

I tour operator e i gestori delle strutture turistiche, come rifugi, ostelli e servizi navetta, temono che il nuovo costo scoraggi i turisti. In un periodo in cui il Giappone punta a rilanciare il turismo post-pandemia, ogni barriera economica viene vista con sospetto. Tuttavia, molti riconoscono che un turismo di massa non regolato stava già danneggiando l’intero sistema.

Diversi ristoratori e guide escursionistiche locali hanno accolto la misura positivamente: “Meno gente, ma più consapevole, significa più qualità per tutti”, ha dichiarato una guida di Yamanashi. Anche il mondo accademico sostiene il provvedimento come un primo passo verso un turismo responsabile, duraturo e rispettoso.

Paura di perdere visitatori o opportunità di selezionare meglio

Un altro fronte del dibattito riguarda la possibilità che i turisti scelgano alternative meno regolamentate. Alcuni temono che si possa aprire un “mercato nero” delle escursioni o che la pressione si sposti su altri percorsi meno controllati, con rischi ambientali ancora maggiori. Tuttavia, se ben gestita, la nuova tassa può diventare un filtro intelligente, capace di attirare chi davvero vuole vivere l’esperienza in modo autentico.

Come viene usato il ricavato della tariffa

Una delle principali domande che si pongono i viaggiatori è: “A cosa serve il denaro raccolto?”. Le autorità hanno risposto con chiarezza e trasparenza.

Pulizia, manutenzione e gestione della sicurezza

La prima destinazione dei fondi sarà la manutenzione dei sentieri, l’installazione di bagni ecologici, la pulizia dei rifiuti e l’assistenza sanitaria lungo il percorso. Le strutture in alta quota sono costose da mantenere e spesso necessitano di ristrutturazioni frequenti a causa del clima rigido.

Una parte significativa sarà destinata al personale di sorveglianza e salvataggio, che ogni anno interviene in centinaia di operazioni, anche in condizioni estreme. Il miglioramento delle infrastrutture mira a ridurre i tempi di risposta in caso di incidenti.

Progetti di conservazione e sensibilizzazione ambientale

Un’altra fetta del budget sarà investita in campagne educative, sia all’ingresso dei sentieri che online. L’obiettivo è sensibilizzare i turisti sull’importanza di proteggere l’ambiente montano, sulle regole di comportamento in quota e sulle conseguenze delle azioni irresponsabili.

Inoltre, verranno promossi progetti di conservazione della biodiversità, per proteggere la flora e la fauna dell’area, messa sotto stress dal traffico umano.

Esempi simili nel mondo: altre mete che hanno introdotto tariffe

Il Giappone non è il primo – e certamente non sarà l’ultimo – a introdurre una tariffa per accedere a luoghi iconici minacciati dal turismo eccessivo.

Machu Picchu, Venezia, Cinque Terre: cosa funziona e cosa no

A Machu Picchu, in Perù, l’ingresso è regolato da turni giornalieri e biglietti a numero chiuso. Il sistema ha permesso di preservare il sito archeologico, ma ha aumentato il costo della visita, escludendo i viaggiatori con meno possibilità economiche.

A Venezia, l’introduzione del biglietto d’ingresso giornaliero per i visitatori è stata molto discussa, ma ha l’obiettivo dichiarato di controllare i flussi e garantire vivibilità ai residenti. Alle Cinque Terre, invece, si valuta il numero chiuso per i sentieri più famosi, già soggetti a cedimenti per il troppo passaggio.

Questi esempi dimostrano che la tariffa può funzionare, ma deve essere accompagnata da servizi efficienti, comunicazione chiara e un coinvolgimento attivo delle comunità locali.

Come prepararsi a visitare il Monte Fuji nel 2025

Il Monte Fuji resta una meta affascinante e accessibile, ma con le nuove regole è importante arrivare preparati, informati e rispettosi. Visitare questa montagna sacra oggi richiede più attenzione e responsabilità.

Prenotazioni obbligatorie, orari e restrizioni

A partire dalla stagione estiva 2025, chi intende salire lungo la Yoshida Trail dovrà:

  • Prenotare l’accesso online in anticipo sul sito ufficiale.
  • Pagare la tassa di 2.000 yen all’atto della prenotazione o sul posto.
  • Scegliere una fascia oraria per iniziare l’ascesa, così da evitare sovraffollamenti.

Inoltre, potrebbero essere introdotte chiusure temporanee in caso di maltempo, e sono già attivi limiti sul numero massimo di scalatori per notte. Consigliatissimo partire con una guida locale se non si è escursionisti esperti.

Cosa portare, cosa evitare, e come vivere l’esperienza in modo consapevole

Ecco un breve elenco di suggerimenti pratici:

  • Equipaggiamento da trekking (scarpe, giacca antivento, torcia frontale, guanti).
  • Scorte d’acqua e snack energetici.
  • Mascherina e sacchetti per rifiuti: lasciare la montagna pulita è obbligatorio.
  • Rispettare il silenzio: niente musica ad alto volume o comportamenti invadenti.
  • Non accendere fuochi né campeggiare fuori dalle aree autorizzate.

Vivere il Monte Fuji come esperienza spirituale o naturalistica è possibile, ma solo se ciascuno fa la sua parte. La vera vetta da raggiungere oggi è quella del rispetto reciproco tra uomo e natura.

Salire al Fuji non sarà più lo stesso

Il raddoppio della tariffa per scalare il Monte Fuji rappresenta un momento di svolta, una decisione che potrebbe cambiare radicalmente il rapporto tra turisti e luoghi sacri. Non si tratta solo di soldi, ma di un nuovo patto tra visitatori e ambiente.

Una sfida tra accessibilità, rispetto e preservazione

Non sarà più possibile affrontare il Fuji come una gita improvvisata. Il messaggio delle autorità giapponesi è chiaro: questa montagna va rispettata, e per farlo è necessario regolamentare, educare, selezionare. Il costo aumentato è un filtro, ma anche una chiamata alla consapevolezza.

Una tassa che può diventare opportunità

Se ben gestita, la nuova tassa potrà finanziare un modello virtuoso, che renderà l’esperienza migliore per tutti. Meno folla, più sicurezza, più natura. Il Fuji non chiede di essere conquistato: chiede di essere onorato, passo dopo passo, come un antico tempio all’aperto.

FAQs – Domande frequenti sulla tariffa di accesso al Monte Fuji

  1. Quando entra in vigore la nuova tariffa da 2.000 yen?
    A partire dalla stagione di scalata estiva 2025, tra il 1° luglio e il 10 settembre.
  2. La tassa vale per tutti i sentieri?
    No, attualmente si applica solo al percorso Yoshida Trail, il più frequentato. Altri sentieri potrebbero essere regolati in futuro.
  3. I bambini pagano l’ingresso?
    Solo i minori sopra i 7 anni sono soggetti alla tariffa. I bambini più piccoli entrano gratuitamente.
  4. Come posso prenotare l’accesso alla montagna?
    Sul sito ufficiale del Monte Fuji o attraverso tour operator autorizzati. È consigliabile prenotare con largo anticipo.
  5. Posso ancora scalare il Monte Fuji gratuitamente?
    No, durante la stagione ufficiale l’accesso è a pagamento. Al di fuori di quel periodo, la scalata è fortemente sconsigliata per ragioni di sicurezza.

 

 

 

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